Con più di trenta mila di spettatori, il FAT FAT FAT festival è di gran lunga l’evento musicale per amanti di musica più atteso delle Marche, terra di grandi storie di cibo e di piloti eccezionali. È arrivata come un fulmine a ciel sereno la notizia che quest’estate l’evento FAT FAT FAT festival originariamente in programma dal 2 all’8 agosto è stato cancellato. Tuttavia, la comunicazione sulla chiusura dell’evento per il 2022 da parte degli organizzatori ha lasciato molti appassionati con l’amaro in bocca e lancia sicuramente segnali preoccupanti per il mercato dei festival musicali italiani. Perché uno dei più grandi appuntamenti musicali per gli appassionati dell’elettronica ci lascia a pochi mesi dall’edizione 2022?
A oggi, ci sono state 4 edizioni di questo eccezionale evento di musica. Tutto è iniziato nel 2016 come tappa di riferimento italiana per questa nicchia del mondo della musica. Una vetrina non solo per gli artisti ma anche, un evento regionale che dava pregio e visibilità a Porto Recanati, che ha spesso ospitato l’evento. Continua a leggere per scoprire cosa è successo e dove trovare la migliore musica elettronica dal vivo anche quest’estate.
L’ultima edizione del 2021 con Apparat
Per gli amanti di questo genere, avere nell’edizione l’esibizione di un vero guru della musica elettronica mondale come il trio berlinese Apparat, in attività già dal 2001 ha incoraggiato gli spettatori a partecipare all’evento nonostante il periodo difficile di piena crisi pandemica e rischi continui di cancellazione. Con il senno di poi, quello che è stato l’ultimo dei FAT FAT FAT Festival, non poteva trovare artista di punta migliore per regalare grandi emozioni a tutti i suoi appassionati. Come dimenticare l’arrangiamento di Who Else pubblicato con Monkeytowns nel 2019, quando ancora erano conosciuti con il nome di Moderat.
La prevendita tenutasi su Cia Tickets, un online seller di punta per gli eventi alternativi, è stato patrocinato dal comune di Recanati e la sicurezza garantita dall’organizzazione della guardia portuale, una location quindi di grande pregio sia per la città che per l’intera regione.
Edizioni passate
Il FAT FAT FAT si è guadagnato una reputazione tra i festival alternativi di medie-grandi dimensioni e certamente ha costruito negli anni uno spazio perfetto per lanciare e confermare artisti conosciuti in tutto il mondo nell’ambiente della musica elettronica, ma anche house, dance e disco. Con uno spirito aperto alle sperimentazioni e che affonda le sue radici e guarda con interesse anche agli Stati Uniti, ed in particolare a Detroit e Chicago. Nelle quattro edizioni che lo hanno segnato dal 2016 all’ultima del 2020 (cancellato per la pandemia), recuperata poi ad agosto dello scorso anno, hanno partecipato ben 35 mila persone, oltre novanta artisti regalando momenti indimenticabile per più di duecento cinquanta ore di musica dal vivo.
Insieme a molti altri eventi che sono stati rimandati a causa della pandemia, il team degli organizzatori ci fa sapere che i due anni di chiusura, anche se hanno permesso con grandi sacrifici del team di organizzare l’edizione dello scorso anno, è stato invece impossibile proseguire per il 2022. È dello scorso 5 maggio l’annuncio che per il 2022 è stato necessario interrompere, forse per sempre, la storia di questo atteso evento di musica. In questi ultimi sei anni in grado di attirare artisti altrimenti impossibili da ascoltare in Italia, grazie alla grande passione del pubblico marchigiano ma anche nazionale per i grandi eventi di musica dal vivo estivi.
Il FAT FAT FAT festival. Non solo musica ma anche territorio
Il FAT FAT Festival pur rappresentando un punto di riferimento per un’area specifica dell’’industria musicale italiana, si può dire che a livello regionale rappresentasse un luogo centrale di incontro, di socializzazione per tutti i cultori dell’elettro e non solo. Non è infatti stato solo un festival in cui si esibiscono gli artisti, o un luogo d’incontro per gli addetti ai lavori ma è stato anche tanto altro. Da molti anni in generale i festival sono anche diventati il luogo principe in cui giovani musicisti, specie quando legati al territorio, possono essere scoperti e promossi.
E c’è di più, come aveva riconosciuto anche la politica locale, ricordiamo il già citato patrocinio del comune di Porto Recanati, la cultura promossa dai festival, come vediamo tutt’oggi in Europa è anche diventata una vetrina internazionale per un territorio con la sua arte, la sua cultura, le sue origini, e la sua cucina.
A tal fine, molte regioni hanno allestito, in occasione dei festival musicali, bancarelle per la vendita di cibi tradizionali, artigianato e altri prodotti. L’obiettivo è quello di attirare i turisti, ma anche di rafforzare la cultura locale, sia tra gli abitanti che tra i visitatori. Allo stesso modo in cui i festival musicali sono spesso un luogo in cui le persone scoprono nuova musica, sono anche luoghi in cui le persone scoprono nuove culture e nuovi modi di essere. Oltre a questo, come anche specificato dal comitato organizzativo, il FAT FAT FAT era diventato per molti un modo attraverso cui conoscere la cucina locale marchigiana, godendo del buon cibo e del buon vino e promuovere prodotti e qualità a chilometro zero, nel pieno rispetto dell’ambiente e della sostenibilità.
Motivi della chiusura del festival FAT FAT
Il festival è organizzato dalla stessa squadra che si occupa di questo evento da molti anni. Anche se guardiamo al passato e cerchiamo di capire perché è successo, possiamo dire che forse il pubblico della musica elettronica è stato cambiato da questi due anni di cancellazioni, ed in un ambiente così sensibile alle trasformazioni che lo stop forzato è stata sì un’opportunità di riflessione per il mondo della musica tutto, come anche per il piccolo collettivo del FAT FAT FAT festival.
Per chi fosse interessato ad approfondire ecco il video del co fondatore del dell’evento Sergio Marchionni. Troverete spiegati i retroscena e com’è stato vissuto il periodo pandemico da chi lavora dietro le quinte dei festival in Italia, oltre a conoscere i retroscena che hanno caratterizzato questa scelta. Il punto che hanno messo gli organizzatori alla storia del festival sembra anche essere un modo per lanciare un messaggio al mondo politico e al pubblico degli appassionati e alla collettività di quanto possa esser difficile proseguire in modo coerente e con entusiasmo quando si viene tenuti forzatamente lontano dal palco.
In effetti, all’annuncio della nuova edizione, le reazioni erano state piuttosto timide e si era forse temuto per una chiusura o un rimando già dalla campagna di pubblicizzazione iniziale. Questo evento, ha attirato negli anni artisti, ma anche pubblico in Italia che all’estero, ma i costi legati all’organizzazione e alle agenzie sono aumentati di anno in anno. Ecco l’intervista al co-fondatore nella sua versione integrale:
Gli alti costi di organizzazione di un evento musicale
Un evento musicale è certamente un affare estremamente costoso. Ci sono molti aspetti che devono essere presi in considerazione: per esempio, la musica, il suono, le luci, il palcoscenico, le decorazioni, i costumi, il trucco, la coreografia, la scenografia, i pasti per tutte le persone che lavorano nel locale e, naturalmente, l’organizzazione. Il team marchigiano dietro il festival, infatti, lavora l’intero anno per seguire la stagione musicale, gli artisti per studiare il possibile line-up del festival dell’anno successivo, per non parlare poi dei costi e del tempo speso a rincorrere le agenzie per intercettare gli artisti.
Se si considerano tutti questi fattori, si capisce perché l’organizzazione di un evento musicale può essere così costosa. Se è vero che alcuni eventi musicali che contano milioni di partecipanti, come l’Eurovision Song Contest e il Festival di Sanremo, eppure riescono ad essere economicamente sostenibili, c’è da dire che questi sono anche organizzati con l’importante contributo di enti pubblici, molti altri eventi come il FAT FAT FAT sono invece organizzati da privati e aziende, e in questo caso da un gruppo di appassionati di musica elettronica.
Questo può aver giustificato anche un ripensamento sulle dimensioni del festival l’evento alla luce della nuova situazione in Italia, delle restrizioni che sono perdurate più a lungo del previsto e e hanno colpito soprattutto il settore degli eventi pubblici, e infine anche di partecipanti anch’essi cambiati da questi eventi, con consapevolezze diverse sia in tema di spazi che di ambiente.
Problematiche legate al diritto d’autore negli eventi dal vivo
Il fatto che l’organizzazione di un evento musicale sia molto costosa è già di per sé un problema, ma c’è un’ulteriore questione che rende la situazione ancora più problematica. Per organizzare un evento musicale, gli organizzatori devono intrattenere rapporti contrattuali con molte parti diverse, con le quali non hanno necessariamente buoni rapporti. In molti casi, gli organizzatori devono negoziare con i proprietari dei diritti delle canzoni che verranno eseguite, con gli artisti rappresentati dalle loro agenzie e con le case discografiche.
Il motivo per cui questo accade è abbastanza facile da capire: più concerti vengono offerti, più soldi guadagnano i proprietari dei diritti. È un problema che esiste da sempre, ma nel tempo diviene sempre più difficile reperire i diritti delle canzoni e le necessarie autorizzazioni da parte degli autori.
Questo non vale solamente per gli eventi dal vivo, ma anche per l’utilizzo di brani a fini commerciali. Prendiamo per esempio il mondo del gioco online e la slot online a tema Guns N’ Roses. Ispirata alla leggendaria rock band Guns N’ Roses, questa slot online utilizza i classici successi della band di Los Angeles come colonna sonora e i simboli della slot rendono omaggio ai frontman della band di Axl Rose e Slash. Sono 10 i simboli che possono essere abbinati per ottenere una vincita alla slot Guns N’ Roses (senza contare i simboli Wild e i giochi bonus). I membri della band ottengono le vincite più alte, seguiti dai plettri delle chitarre. Il cantante, Axl Rose, rappresenta la vincita più alta possibile in questo gioco. Certo, i fan accaniti della band potranno divertirsi giocando insieme ai loro artisti preferiti, ma le slot Guns N’ Roses sono pensate per attirare ogni tipo di giocatore di slot online. Le linee di pagamento vincenti vengono addirittura accolte da applausi di apprezzamento da parte del pubblico! Sul lato sinistro dello schermo, un riquadro a comparsa offre ai giocatori la possibilità di scegliere tra cinque successi dei Guns N’ Roses da ascoltare. Inutile dire che la NetEnt, produttrice del gioco, avrà dovuto stipulare un accordo con la band per i diritti d’autore e il diritto all’utilizzo dei brani proposti nella slot.
Ma dal mondo degli eventi dal vivo, ed in particolare dal collettivo dietro il FAT FAT FAT non vengono solo cattive notizie, infatti…
Panta rei. L’annuncio di una nuova avventura per il team dietro l’evento
L’annuncio dello scorso maggio anche se ha sorpreso i più, per chi conosceva l’organizzazione non è stata in fondo una sorpresa. Il punto di non ritorno è stato certamente l’esperienza collettiva vissuta dal mondo degli artisti e di conseguenza da chi organizzava eventi per loro durante il COVID, dobbiamo dirlo, del tutto abbandonati a loro stessi ed impossibilitati a svolgere qualsiasi attività lavorativa. In questo delinearsi di nuovi scenari e anche di cambiamento del pubblico il team del FAT FAT FAT festival ha deciso di cambiar pelle.
Lo hanno fatto, sostengono, per poter dare un taglio netto con il passato e andare avanti con un nuovo inizio. Questa lunga pausa forzata di riflessione gli ha convinti a “fermare qui il progetto” del festival, forse perché sentivano di aver esaurito le cose da dire, o di aver esaurito il potenziale creativo del concetto. Ed il punto per ripartire non poteva che essere di nuovo la musica!
Come si dice “nessun frutto cade mai troppo lontano dall’albero.” Il team infatti, è ripartito con un nuovo progetto l’Organic Music Society, ancora nelle Marche questa volta a Civitanova. Il fatto di rimanere in terra marchigiana già può dirci molto su quanto ancora il collettivo sia legato alla sua terra e creda nel calore e nel potenziale del pubblico di appassionati di elettronica che vive qui. Ed in tutta sincerità il nuovo Evento, ci tengono a sottolinearlo, “non è un festival” gli organizzatori avrà a disposizione di nuovo un line-up di tutto rispetto quest’estate dal 6 all’8 agosto:
- Abstract
- Baba Ben
- Curl
- Low.E
- Marcellus Pittman
- Native
- Shy One
- Zakia
Queste sono solo alcuni dei principali artist che animeranno l’evento del debutto della neonata Organic Music Society, nata sulle ceneri del collettivo del FAT FAT FAT music festival. di eventi artistici.
Pur trattandosi di un evento, da cui quindi ci si aspetta numeri più contenuti, una certa etichetta da rispettare, e costi più alti, anche in questo gli organizzatori sono stati originali. Non è infatti richiesto alcun dress code per i partecipanti, il costo per il full pass di due giorni è solo di 35 euro, sconsigliamo infatti il pass per il giorno singolo a 23 euro. I biglietti dell’evento invece sono accessibili attraverso la piattaforma di pagamento xceed me.
Per il setting, invece, dobbiamo sottolineare il grande cambiamento, dagli spazi pubblici infatti l’evento passerà in una stupenda casa di campagna, Navitaas Coliving, che il resto dell’anno viene utilizzata da viaggiatori turisti e il mondo dei freelancer. I gestori la definiscono un luogo per “vivere smart, lavorare circondati dalla natura.”
Parole finali
Il FAT FAT FAT ha certamente lasciato più di un appassionato di elettronica a bocca asciutta per quest’anno. Ma resterà nella memoria di chi ha avuto la fortuna di parteciparvi come evento di grande impatto emotivo come anche di grande musica. È ora di guardare al di là di questo storico evento e di raccogliere la sfida lanciata dall’ Organic Music Society per quest’anno.